Marte

Raggio equatoriale

3.402 Km,

Massa

0,11 x massa della Terra

Densità

3,9 g/cm3

Temperatura superficie +20 / -140°C (media -63°C)
Distanza dal sole media 227,9 milioni Km
Periodo rotazione 1,03 giorni
Periodo rivoluzione 687 giorni
Satelliti Phobos e Deimos (paura e terrore)

Marte è il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole e l'ultimo dei pianeti di tipo terrestre dopo Mercurio, Venere e la Terra.
Ha un raggio di circa 3400 km, impiega quasi 24 ore e 37 minuti a compiere un giro su se stesso e 687 giorni a compiere un giro intorno al Sole, da cui è distante 1,5 UA. La sua massa è pari all'11% di quella della Terra, la temperatura superficiale media è di -63°C.
Non ha più vulcani attivi, ma il Monte Olimpo è il vulcano più grande del sistema solare: è largo 500 km ed alto 27 km. Marte è costituito internamente da un nucleo ferroso e da un mantello con ossidi e silicati di ferro e magnesio sovrastati da una crosta rocciosa con una grande percentuale di Zolfo, responsabile della rapida solidificazione del nucleo. Sulla Terra è la rotazione del nucleo esterno (liquido) intorno al nucleo interno (solido) a generare il campo magnetico; su Marte il nucleo esterno non più liquido non può generare campi magnetici.
La superficie, spazzata da tempeste di polvere dovute a forti correnti aeree, è apparentemente di colore rosso, ma è di fatto marrone (polvere di ferro). Le Valles Marineris sono giganteschi canyon che si stendono all'altezza dell'equatore. Vi sono grandi quantità di ghiaccio d'acqua a meno di un metro sotto terra. Si suppone che Marte, inizialmente, possedesse oceani d'acqua liquida grazie all'effetto serra ma, quando venne meno l'attività vulcanica, tutta l'anidride carbonica si disperse negli oceani e Marte congelò.
L'entusiasmante esplorazione di Marte ha visto le seguenti tappe:
- 1877 Schiaparelli scrisse di "sottili linee" ma fu tradotto in "canals": nacque l'ipotesi dell'esistenza di civiltà marziane
- 1965-73 Mariner 4,6,7,9: uniche (14 fallimenti USA e URSS) che riescono a mandare le prime emozionanti immagini sulla Terra.
- 1976 Viking 1,2: atterrano sul pianeta ed inviano foto a colori, inoltre con spettrografi e radiometri non rivelano materiale organico.
- 1988 Phobos 1,2 (URSS): perse
- 1993 Mars Observer: perso per perdita di carburante
- 1996 Mars Global Surveyor e Pathfinder: quest'ultimo tocca il suolo marziano e rilascia un piccolo veicolo, Sojourner, in grado di spostarti per qualche metro quadrato
- 1998 Mars Climate orbiter: perso nell'inserimento dell'orbita a causa delle unità di misura
- 1999 Mars Polar orbiter: perso nell'atterraggio
- 2001 Mars Odyssey: studia il clima e la storia geologica
- 2003 Hope (Giappone): studia atmosfera e vento solare
- 2003 Mars Express (ESA): sgancia un lander e ne raccoglie le informazioni
- 2004 Mars Exploration Rovers (NASA): Spirit ed Opportunity
- 2016 Trace Gas Orbiter (TGO) di ExoMars, in orbita marziana.

Struttura

L'emisfero sud, in media 5 km più alto del nord, è densamente craterizzato a causa di impatti meteorici. L'emisfero nord è più omogeneo. La superficie si presenta come un deserto disseminato di rocce dalla colorazione rossastra per il contenuto di ossido di ferro, ghiacciato per chilometri di profondità. Sotto la crosta rocciosa si trova un mantello roccioso di silicati e quindi un piccolo nucleo, probabilmente solido. Esistono strutture di rocce scure e polveri, un tempo interpretate come foreste, come la Syrtis Major.
Un nuovo studio suggerisce che la superficie di Marte sia stata modellata dalla tettonica a placche in un passato recente. La Valles Marineris che si estende per circa 4.000 chilometri, lunga circa nove volte di più del Grand Canyon sulla Terra potrebbe segnare il punto d'incontro di due placche che si sono sovrapposte per circa 150 km in senso orizzontale l'una sull'altra. Molti sono critici con l'ipotesi della tettonica a zolle di Marte.
Nell'immagine si vede all'estrema sinistra la Regione di Tharsis con tre vulcani in una catena di 2.000 Km che dal basso sono Arsia, Pavonis e Ascraeus.
Profonde valli e pianure di tipo alluvionale dimostrano che il suolo è stato modellato da fluidi in scorrimento.

Atmosfera e clima

L'atmosfera di Marte è molto rarefatta, pari solo allo 0,5% dell'atmosfera terrestre, così composta:
- Anidride Carbonica (CO2) 95,32%;
- Azoto (N2) 2,7%;
- Argon (Ar) 1,6%;
- Ossigeno (O2) 0,13%.
- Altri gas in tracce.
È ormai provata la presenza di metano (CH4), il più semplice degli idrocarburi. Dato che il metano in atmosfera marziana viene distrutto dalla radiazione ultravioletta in poche centinaia di anni, deve esistere una fonte relativamente recente di questo gas; potrebbe derivare dall’attività vulcanica, da un impatto meteorico, qualcuno sostiene dal metabolismo di qualche essere vivente.
D'inverno l'anidride carbonica solidifica sotto i -126°C in uno strato sottile sopra le calotte polari permanenti, formate da acqua ghiacciata. A un chilometro e mezzo sotto i ghiacci del Polo Sud di Marte c'è un grande lago di acqua liquida e salata: lo ha scoperto il radar italiano Marsis della sonda Mars Express. Scoprire il lago marziano è stato possibile grazie alla lunga esperienza italiana nella ricerca sui laghi nascosti sotto i ghiacci di Antartide e Groenlandia. La conferma è venuta nel luglio del 2017.
Durante l'anno sono frequenti le tempeste di polveri, in genere locali, ma con possibili diffusioni all'intero globo. Durante il giorno la temperatura oscilla presenta escursioni termiche di circa 50°C (nelle zone più favorevoli varia dai -40 ai + 17). Proprio l'atmosfera rarefatta non è in grado di fornire un effetto serra. Le escursioni termiche provocano potenti tempeste di sabbia.
Marte è meno radioattivo del previsto. Lo rivelano i dati inviati sulla Terra dal rover della Nasa Curiosity. I risultati dimostrano che l’atmosfera di Marte, dallo spessore dell’1% rispetto a quella italiana fornisce una forte schermatura dalle particelle di polveri in rapido movimento. Curiosity ha rilevato che il livello di radiazioni varia dal 3 al 5% durante il giorno a seconda dello spessore della stessa atmosfera. Questi dati indicano, dunque, che ci sono buone probabilità che un giorno degli astronauti possano mettere piede su Marte. Le radiazioni misurate sono infatti inferiori a quelle registrate dalla Stazione Spaziale Internazionale.

Osservazione

Marte si trova all'opposizione ogni 2,5 anni, ma a causa della sua orbita fortemente ellittica, la sua visibilità è diversa a seconda della distanza dalla terra: l'opposizione pù favorevole avviene ogni 15 e 17 anni ed è facile da identificare ad occhio nudo, come una stella luminosa di marcata tonalità rossastra.

Satelliti

Ha due satelliti: Phobos (paura) e Deimos (terrore), nella mitologia sono figli di Ares (Marte) e lo accompagnavano in guerra. Essi sono per la precisione due asteroidi (con 22-25 km e 12.5 km di diametro rispettivamente) catturati dalla fascia degli asteroidi dall'attrazione gravitazionale marziana. Phobos orbita attorno a Marte in modo a dir poco anomalo: molto basso (nemmeno 10.000 chilometri) e straordinariamente veloce. Talmente rapido da superare, caso unico fra i satelliti naturali, la velocità di rotazione del proprio pianeta. Marte, infatti, ruota su se stesso in 24 ore e 37 minuti, mentre Phobos completa la sua orbita in appena 7 ore e 39 minuti. Insomma, in un giorno marziano, la luna sorge e tramonta tre volte, sorgendo ad ovest e tramontando ad Est.
Poichè il suo moto orbitale si abbassa di circa 2 metri al secolo, si ritiene che le forze di marea a cui è soggetto lo faranno precipitare su Marte o lo sbricioleranno trasformandolo in un anello di detriti.
Deimos è ancora più piccolo – una delle lune più piccole del Sistema solare. È più distante da Marte, quindi ogni orbita attorno al pianeta dura poco più di un giorno. Le loro dimensioni ridotte significano che la gravità su entrambe le lune è molto debole. Un astronauta su Phobos avrebbe un peso mille volte inferiore a quello sulla Terra.